Quando "Insieme" Diventa la Chiave per l'Equilibrio
L'esistenza umana è un costante divenire, un perpetuo aggiustamento. Navighiamo tra sfide inattese, cambiamenti inevitabili e la ricerca incessante di un equilibrio, sia esso interiore o con il mondo che ci circonda. La mia poesia "È insieme che..." condensa questa verità universale in pochi, potenti versi: "In fine / ci siamo aggiustati." Questa affermazione, così semplice eppure così densa di significato, suggerisce un percorso, una lotta forse, e la consapevolezza che la soluzione è stata trovata non in isolamento, ma attraverso la connessione e la collaborazione. Ma come l'arte, nei suoi molteplici linguaggi, ha narrato questo processo di "aggiustamento", questa capacità di ricomporsi e di trovare armonia?
Fin dalle prime espressioni artistiche, l'uomo ha cercato di dare forma al suo bisogno di equilibrio e armonia. Le simmetrie nelle architetture antiche, le proporzioni perfette delle sculture classiche, o la ricerca della prospettiva nel Rinascimento, sono tutte manifestazioni di un desiderio innato di "aggiustare" il mondo, di renderlo comprensibile e bello. L'arte non si limitava a riflettere la realtà, ma aspirava a perfezionarla, a trovare un'armonia che trascendesse il caos quotidiano. È un processo in cui l'artista stesso, come un artigiano, "aggiusta" forme e colori finché l'opera non raggiunge la sua verità.
Nel corso dei secoli, il concetto di "aggiustamento" si è evoluto anche nell'arte figurativa. Non si tratta solo di composizione, ma di relazioni umane. Quanti dipinti ci mostrano famiglie che si ricompongono dopo un conflitto, comunità che lavorano insieme per un obiettivo comune, o individui che trovano conforto e sostegno nell'abbraccio reciproco? Spesso, l'arte religiosa ritrae scene di riconciliazione e di ritrovata armonia. Questi capolavori non sono solo belle immagini, ma specchi della nostra capacità di superare le divisioni e di "aggiustarci" gli uni agli altri, trovando forza nella condivisione.
Il Novecento, con le sue lacerazioni e le sue rivoluzioni, ha offerto nuove prospettive sull'idea di "aggiustamento". Le avanguardie, come il Cubismo, hanno smontato la realtà per poi ricomporla in modi nuovi, sfidando la percezione tradizionale. Non si trattava di un "aggiustamento" per tornare alla normalità, ma di un aggiustamento verso una nuova visione, una nuova comprensione. Le opere di Picasso o di Braque mostrano figure frammentate che, solo se osservate nel loro insieme, rivelano una nuova coerenza. È un'analogia perfetta con l'esperienza umana: a volte dobbiamo scomporci e riassemblarci, magari con l'aiuto di altri, per trovare una nuova forma di equilibrio.
Nel contesto contemporaneo, l'arte esplora l'idea di "aggiustarsi" in modi ancora più diversificati. Artisti che utilizzano materiali di recupero per creare nuove opere parlano esplicitamente di ricomposizione e trasformazione. Le installazioni che invitano alla partecipazione del pubblico sottolineano come "insieme" si possa costruire qualcosa di nuovo, che altrimenti non esisterebbe. Performance art che esplorano la resilienza umana di fronte alle avversità sono un potente promemoria che, anche nelle situazioni più estreme, la capacità di adattarsi e di trovare nuove forme di equilibrio è intrinseca alla nostra natura.
La poesia "È insieme che..." ci invita a riflettere su un momento cruciale: quel "in fine" che segna il raggiungimento di una stabilità. Non è un punto di arrivo assoluto, ma una fase di equilibrio conquistata. E il fatto che sia stato raggiunto "insieme" è un messaggio profondo sulla natura relazionale dell'essere umano. Nell'arte, così come nella vita, le opere più significative sono spesso quelle che ci ricordano che non siamo soli nel nostro percorso di aggiustamento. Che sia una tela condivisa da due artisti, un progetto collaborativo, o semplicemente l'atto di guardare un'opera d'arte e sentirsi capiti, la connessione è la forza motrice che ci permette di trovare la nostra armonia e di affermare: "In fine, ci siamo aggiustati." È in questa sinergia che risiede la vera bellezza e il potere duraturo dell'arte.
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