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martedì 16 novembre 2021

Autunno

Come una ballerina
su leva una punta
lava
lava
tragica
la vecchia stagione
sospira la novità.



La Danza Malinconica di una Stagione

Anche se ci trovassimo nel pieno di Giugno, pensare all'autunno evoca una nostalgia quasi immediata per i suoi colori e le sue atmosfere. La mia poesia "Autunno" cerca di catturare proprio quello spirito, ma attraverso una lente insolita: non quella delle foglie che cadono, ma della danza. Questo post offre un'interpretazione di questa poesia breve, un commento al testo poetico che esplora il cambiamento delle stagioni non come un semplice ciclo, ma come una performance elegante, malinconica e profondamente significativa.

L'analisi di questa poesia deve necessariamente partire dalla sua immagine centrale, una metafora dell'autunno tanto inaspettata quanto calzante: la stagione è "come una ballerina". Questa scelta di personificazione della natura in poesiaallontana immediatamente dai cliché autunnali e ci proietta in un mondo di eleganza, disciplina e performance. L'atto di sollevarsi "su leva una punta" è l'emblema di un equilibrio perfetto ma precario, un momento di massima grazia che è anche il preludio di un movimento successivo, di un cambiamento. È l'immagine perfetta per l'autunno, una stagione che raggiunge l'apice della sua bellezza cromatica proprio nell'istante in cui si prepara a cedere il passo al declino. 

L'azione che questa ballerina compie è un lavacro insistente, quasi ossessivo: "lava / lava". È un atto di purificazione, un rituale per pulire e rimuovere "la vecchia stagione", l'estate con il suo calore e la sua esuberanza. Ma questo gesto non è gioioso; è definito da un singolo, potentissimo aggettivo: "tragica". Qui la poesia sull'autunno e la malinconia trova il suo cuore. La tragedia non è nella morte, ma nel passaggio stesso. È tragico dover lavare via qualcosa che è stato vivo e splendente, è il senso tragico del tempo che scorre, che ci costringe a dire addio. L'autunno, in questa visione, è un'artista che compie il suo dovere con una grazia infinita ma con una tristezza intrinseca, consapevole della perdita che il suo stesso atto comporta. 

La conclusione della poesia, "sospira la novità", è di una delicatezza sublime. Non c'è un'accoglienza festosa dell'inverno, ma un "sospiro". Un sospiro può contenere tutto: la stanchezza dopo la performance, la malinconia per ciò che è finito, e una sommessa, quasi rassegnata, accettazione di ciò che sta per arrivare. È l'espressione perfetta della bellezza della decadenza: un momento di quiete agrodolce in cui si piange il passato mentre si prende fiato per il futuro. Questa poesia italiana contemporanea riesce a trasformare un fenomeno naturale in un profondo dramma emotivo.

"Autunno" non è solo il ritratto di una stagione, ma una meditazione universale sul cambiamento. Ci insegna a vedere la bellezza non solo nella crescita, ma anche nell'elegante e malinconico atto di lasciare andare. È il racconto di come la natura, come una ballerina tragica, danzi sul punto dell'addio, sospirando per una novità che è, al tempo stesso, fine e promessa.


~mia.

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