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venerdì 10 maggio 2024

Giorni …Quattro…





"Giorni": L'Arte che Cattura il Vortice dell'Esistenza Quotidiana

L'esistenza umana è un'incessante sequenza di momenti, emozioni e interazioni che si susseguono senza sosta. Ogni alba porta con sé nuove sfide e nuove opportunità, tessendo la trama complessa di quella che chiamiamo "vita quotidiana". La mia serie pittorica intitolata "Giorni" nasce proprio dal desiderio di dare forma visiva a questa realtà fluida e multiforme, esplorando il modo in cui le esperienze si accumulano, si scontrano e si fondono, creando l'ordito delle nostre esistenze. Il quadro che ho qui il piacere di presentare è un'espressione emblematica di questa ricerca, un frammento visivo del nostro incessante scorrere attraverso i "giorni".

A prima vista, l'opera cattura l'attenzione per la sua energia vibrante e la sua audacia cromatica. La composizione è dominata da due campi di colore distinti e contrapposti: un blu profondo che si estende nella parte superiore e un rosso intenso che occupa la metà inferiore. Queste due vaste aree sono delineate da pennellate verticali, quasi come un sipario o una cortina che cela e rivela al tempo stesso. Il blu può evocare la calma contemplativa del cielo, la freddezza della ragione o la malinconia di un ricordo; il rosso, al contrario, irrompe con la passione, l'azione, l'energia vitale, o forse il tumulto emotivo. La loro giustapposizione crea una tensione dinamica, una dualità fondamentale che rispecchia gli opposti che spesso coesistono nelle nostre giornate.

Tra queste campiture cromatiche si intersecano e si sovrappongono strisce di bianco e nero, applicate con la stessa forza gestuale. Queste linee verticali aggiungono profondità e texture, quasi come un susseguirsi di pioggia, di ombre e luci, o i segni indelebili lasciati dal tempo che scorre. Esse suggeriscono una sorta di griglia, una struttura sottostante che, pur essendo celata o interrotta, è sempre presente, richiamando la regolarità con cui i "giorni" si susseguono, uno dopo l'altro, con la loro alternanza di eventi prevedibili e inaspettati.

Il vero fulcro dell'opera, tuttavia, è il grande cerchio policromo che domina il centro della tela. Questa forma concentrica, quasi una spirale o un vortice, è un'esplosione controllata di colore e movimento. Al suo interno, pennellate di giallo, blu, rosso, nero e bianco si mescolano e si rincorrono, creando un effetto ipnotico di rotazione. Il cerchio, in sé, è un simbolo universale di completezza, di infinito, di ciclicità – come il ciclo dei giorni, delle stagioni, della vita stessa. Qui, la sua natura vorticosa suggerisce la concentrazione di energia, il turbinio delle emozioni, o il punto di fusione di tutte le esperienze che si accumulano e si intrecciano nel corso di un singolo "giorno" o di un'intera esistenza. Potrebbe essere la mente, l'anima, il centro di gravità personale che cerca di mantenere la sua coesione di fronte alla pressione esterna e interna.

La tecnica materica e gestuale con cui il colore è stato applicato conferisce al quadro una fisicità tangibile. Ogni pennellata è visibile, ogni strato di colore contribuisce alla profondità complessiva dell'opera, invitando lo spettatore a percepire l'energia dell'artista e la forza emotiva che ha guidato la creazione. Non è una rappresentazione mimetica della realtà, ma un'espressione viscerale di un'esperienza interiore, un tentativo di dare forma al tempo inafferrabile.

Nell'insieme, il quadro della serie "Giorni" è un'esplorazione visiva della dualità dell'esistenza: l'ordine e il caos, la stabilità e il dinamismo, la serenità e la passione che si manifestano e si intersecano nel flusso costante delle nostre vite. Il cerchio centrale è il cuore pulsante di questa dualità, il punto in cui tutto si condensa e si risolve in un'unica, complessa armonia. È un promemoria che, anche nei nostri giorni più frenetici e disparati, c'è un centro, un nucleo di esperienze e sentimenti che ci definisce e ci lega al tempo che scorre. È un'opera che invita a riflettere sulla propria sequenza di "giorni", e a trovare il proprio vortice di significato al centro di essa.


~Mia.

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