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mercoledì 8 novembre 2023

Giorni …Due...




Il Fango e la Luce degli Angeli

Oggi desidero condividere con voi un'opera che, sebbene non sia un quadro nel senso tradizionale, porta con sé il peso e l'intensità di un'esperienza collettiva profonda. Fa parte della mia serie "Giorni", ma con una specificità che la distingue: è un'esplorazione artistica ispirata ai giorni di alluvione che hanno colpito diverse città, lasciando dietro di sé una traccia indelebile non solo sul paesaggio, ma anche nell'anima di chi ha vissuto quei momenti.

Questa raffigurazione è nata da una riflessione sul colore del fango. Non un semplice marrone terroso, ma quella tonalità opaca, quasi vischiosa, che diviene simbolo universale di devastazione e perdita. Per me, il fango non è stato solo un elemento materiale che ha sommerso case e oggetti; è diventato il colore stesso del panico. Quegli istanti di incertezza, di paura, di disorientamento che si sono impadroniti delle menti di migliaia di persone, rimarranno per sempre collegati a quella specifica, inconfondibile cromia. È un colore che la nostra memoria collettiva ha ormai tatuato sulla propria pelle emotiva, un ricordo che riemerge ogni volta che la natura si manifesta con la sua forza più indomita.

Attraverso le texture e le sfumature che ho cercato di catturare in quest'opera, ho voluto rappresentare proprio quella sensazione di sospensione, di un mondo che si disfa e si ricompone con una nuova, drammatica veste. Le linee verticali e le velature che emergono non sono state create con l'intento di riprodurre fedelmente una scena, ma piuttosto di evocare la sensazione di un passaggio, di un'onda che ha travolto, lasciando dietro di sé strati di detriti e, soprattutto, di memoria. È un'immagine che vuole essere un promemoria visivo di come la natura possa essere implacabile, ma anche di come l'essere umano sia costretto a confrontarsi con la propria vulnerabilità.

Eppure, in mezzo a quella desolazione cromatica, in quel mare di fango e incertezza, c'è stata una luce che ha saputo perforare l'oscurità: la straordinaria mobilitazione degli "angeli del fango". Giovani e meno giovani, volontari, cittadini comuni che, spinti da un'onda di solidarietà e altruismo, si sono rimboccati le maniche e hanno lavorato instancabilmente, senza risparmiarsi. Loro sono stati i veri eroi silenziosi di quei giorni, figure di speranza che hanno dimostrato la resilienza e la compassione che risiedono nel cuore dell'umanità.

In questa raffigurazione, sebbene il fango sia il colore dominante, spero che si possa intravedere anche la tenacia, la forza che emerge da quella stessa materia, la capacità di ricostruire, di purificare, di ricominciare. Gli angeli del fango non hanno solo spalato detriti; hanno spalato la disperazione, hanno offerto mani, sguardi, parole di conforto, e in questo modo hanno contribuito a ridefinire il significato di quel colore. Da simbolo di distruzione, il fango è diventato anche il terreno su cui è germogliata una straordinaria rete di solidarietà e coraggio.

Quest'opera è un omaggio a tutti coloro che hanno vissuto quei giorni difficili, a chi ha perso qualcosa ma ha trovato la forza di rialzarsi, e soprattutto a quegli "angeli" che, con il loro indefesso lavoro, hanno trasformato un'immagine di distruzione in un ricordo di umanità e speranza. È un monito a non dimenticare, e un invito a credere nella forza del legame umano.


~Mia.

Random 3

Siamo Davvero Liberi di Scegliere o è Già Tutto Scritto nel Nostro Cervello? Ciao a tutti, appassionati della mente e curiosi dell'unive...