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lunedì 20 maggio 2024

Magenta

D’ un pomeriggio
di fine Maggio
l’ emozioni Magenta,
noi in riva al mare.



Il Colore delle Emozioni: Dal Magenta Personale alla Tavolozza Universale dell'Arte

Il colore è, in sé, un linguaggio. Una vibrazione, una frequenza luminosa capace di toccare le corde più profonde dell'anima, evocando sensazioni e ricordi prima ancora che la ragione possa decodificarli. La mia poesia "Magenta" tenta di esplorare proprio questa connessione viscerale tra tonalità e sentimento: "D'un pomeriggio / di fine Maggio / l'emozioni Magenta, / noi in riva al mare." In questi versi, un colore, il magenta, diventa la lente attraverso cui osservare e definire uno stato d'animo, un'esperienza condivisa in un momento e in un luogo precisi. Ma cosa significa esattamente "emozioni Magenta", e come l'arte ha usato il colore per dipingere l'ineffabile?

Il magenta è un colore affascinante. Non è uno dei colori primari, ma una miscela di rosso e blu, situato nello spettro tra il violetto e il rosa. È spesso associato alla passione, all'energia, alla creatività, ma anche alla spiritualità e alla calma interiore. È un colore che non urla, ma risuona con un'intensità quasi regale, unendo la forza del rosso alla profondità del blu. Nelle mie "emozioni Magenta" di un pomeriggio di fine Maggio in riva al mare, questo colore potrebbe rappresentare la gioia vibrante dell'inizio dell'estate, una serenità profonda data dalla vicinanza della persona amata e dall'orizzonte infinito, o forse un'anticipazione di qualcosa di misterioso e bello. È la perfetta incarnazione di un momento di sospensione, dove il tempo sembra fermarsi.

L'arte ha una lunga e ricca storia nell'uso del colore non solo per rappresentare la realtà, ma per esprimere e manipolare le emozioni dello spettatore. Pensiamo agli Impressionisti, che hanno liberato il colore dalla sua funzione descrittiva per elevarlo a strumento puro di percezione. Monet, con le sue serie di covoni o le facciate della Cattedrale di Rouen, ci mostra come la luce e, di conseguenza, il colore, cambino radicalmente la percezione di un oggetto, evocando sensazioni diverse a seconda dell'ora del giorno o della stagione. Se avesse dipinto un tramonto magenta sul mare di fine maggio, l'emozione sarebbe stata palpabile, quasi un grido silenzioso di bellezza.

Ma è con gli Espressionisti e i Fauves che il colore assume una vera e propria autonomia emotiva. Artisti come Henri Matisse o Ernst Ludwig Kirchner non si preoccupavano più della resa fedele della realtà, ma usavano colori saturi, non naturali, per esprimere la loro visione interiore, le loro ansie, le loro gioie. Un cielo rosso o un albero blu non erano errori, ma intenzioni: il colore diventava il veicolo diretto dell'emozione dell'artista, comunicando un'energia quasi primordiale. Per loro, un'emozione non era solo un concetto astratto, ma poteva avere la potenza di un magenta vibrante o di un blu profondo.

Anche la sinestesia, l'associazione di un senso a un altro (come un colore a un'emozione o a un suono), ha radici profonde nell'arte e nella psicologia. Compositori che vedevano colori ascoltando musica, o pittori che "sentivano" il suono delle loro pennellate: la sinestesia è un ponte tra percezioni diverse che arricchisce l'esperienza estetica. L'idea di "emozioni Magenta" è un esempio perfetto di sinestesia poetica, invitando il lettore a "vedere" un sentimento.

La scena del "noi in riva al mare" aggiunge un ulteriore strato di significato. Il mare, nella sua immensità e ciclicità, è un simbolo universale di profondità emotiva, di introspezione e di libertà. La riva è il confine tra il conosciuto e l'ignoto, un luogo di transizione e di contemplazione. Seduti lì, forse con il sole che cala e tinge il cielo di colori vibranti che si avvicinano al magenta, la mente si apre a un'emozione pura, quasi tangibile. È in questi momenti di armonia con la natura e con gli altri che le emozioni si manifestano nella loro forma più autentica, e il colore diventa il loro testimone silenzioso.

In conclusione, la ricerca del colore perfetto per descrivere un'emozione è un viaggio continuo sia per il poeta che per l'artista visivo. Il magenta della mia poesia non è solo una scelta cromatica, ma la chiave per un'esperienza sensoriale e affettiva profonda. È un invito a guardare il mondo con occhi nuovi, a percepire i sentimenti non solo nel cuore, ma anche nelle sfumature del cielo, nella luce del pomeriggio e nella profondità del mare. L'arte, in tutte le sue forme, ci offre la capacità di decifrare queste "emozioni Magenta" e di trasformarle in qualcosa di universale e commovente.


~Mia.

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