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martedì 14 maggio 2024

Chiamami

La tua voce che sorride al telefono
mentre rasserena

squilla…

affaccendati nei giorni nostri 
scorrevoli, mutevoli, inafferrabili.



L'Arte della Connessione: Trovare Serenità nei Giorni Inafferrabili

Viviamo in un'epoca in cui il tempo sembra danzare più veloce di qualsiasi altro ballerino, i nostri giorni si rivelano "scorrevole, mutevoli, inafferrabili". In questo vortice di impegni e stimoli, la ricerca di punti fermi, di momenti di calma e di connessione autentica, diventa non solo un desiderio ma una necessità vitale. La mia poesia "Chiamami" cattura proprio questa tensione: "La tua voce che sorride al telefono / mentre rasserena / squilla… / affaccendati nei giorni nostri / scorrevoli, mutevoli, inafferrabili." Questo semplice squillo, il suono di una voce familiare, si trasforma in un'ancora di salvezza in un mare di frenesia. Ma come l'arte ha esplorato e continua a esplorare questa universale sete di connessione e la sfida di trovarla nel flusso inarrestabile della vita moderna?

L'arte ha da sempre rappresentato i legami umani. Dai ritratti di famiglia del Rinascimento, che celebrava l'unità del nucleo familiare, alle scene di vita quotidiana del Barocco che mostravano interazioni sociali animate, gli artisti hanno cercato di catturare l'essenza della relazione. Pensiamo a capolavori come "La Lattaia" di Vermeer, che, nella sua apparente semplicità, evoca un senso di quiete, di lavoro paziente e di un'intima quotidianità. Sebbene non ci sia un telefono, la luce che filtra nella stanza e l'attenzione della donna al suo compito creano un'atmosfera di pacata esistenza, un contrasto sorprendente con la nostra attuale frenesia. La serenità che la voce al telefono porta nella mia poesia è simile a quella che si può trovare osservando un'opera che celebra la calma interiore.

Con l'avvento dell'età moderna e della comunicazione a distanza, il concetto di connessione si è evoluto. Le lettere, i telegrammi e, in seguito, il telefono, hanno permesso di mantenere i legami oltre le barriere fisiche. La "voce che sorride al telefono" diventa un simbolo di questa vicinanza immateriale, un ponte emotivo che attraversa chilometri. Artisti contemporanei hanno spesso esplorato questo tema, talvolta in modo esplicito, altre volte con sottile allusione. Opere che mostrano figure isolate ma connesse attraverso cavi, schermi o simboli di comunicazione, riflettono la complessità delle nostre relazioni digitali: la tecnologia ci avvicina ma può anche creare nuove forme di distanza.

La frenesia dei "giorni nostri scorrevoli, mutevoli, inafferrabili" è un tema ricorrente nell'arte del XX e XXI secolo. Il Futurismo, ad esempio, celebrava la velocità e la dinamicità della vita moderna, ma non senza una sottostante ansia per la perdita di controllo. Le città brulicanti dipinte da artisti come Umberto Boccioni mostrano un'energia travolgente, dove l'individuo è quasi inghiottito dal ritmo incessante. In questo contesto, lo "squillo" di un telefono diventa una pausa, un'interruzione, un richiamo all'umanità in mezzo al rumore della metropoli. È il momento in cui il tempo si dilata, anche solo per un istante, e si può riprendere fiato.

L'arte ci offre anche strumenti per affrontare questa inafferrabilità. Molti artisti cercano di rallentare la percezione, invitandoci a contemplare, a soffermarci sui dettagli, a trovare la bellezza e la serenità nel quotidiano. Le opere minimaliste, ad esempio, spogliano la realtà per rivelarne l'essenza, costringendo lo spettatore a una riflessione più profonda. Allo stesso modo, un'installazione sonora che riproduce il suono di una voce amica potrebbe avere lo stesso effetto "rasserenante" della voce al telefono, creando un'oasi di pace.

In definitiva, l'arte della connessione non riguarda solo chi o cosa rappresentiamo, ma anche come riusciamo a mantenere i fili sottili che ci uniscono in un mondo in continuo movimento. La poesia "Chiamami" è un promemoria intimo di questa verità: anche nel caos più grande, una singola voce può riportare la calma, riaffermando il valore inestimabile del legame umano. È un invito a non lasciarsi travolgere dalla corrente, ma a cercare e a coltivare quei momenti di autentica presenza, sia essa fisica o mediata, che rasserena e ci ricorda chi siamo, anche quando i giorni sembrano volare via senza essere afferrati.


~Mia.

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