Il Giardino Interiore
Continuando il mio viaggio all'interno della serie "Muro", oggi voglio presentarvi un'opera che, pur mantenendo il tema centrale dell'ostacolo e della percezione, si arricchisce di una dimensione profondamente umana e spirituale. Se nel precedente dipinto ci siamo concentrati sulla natura delle barriere stesse, in "Muro... Due" l'attenzione si sposta su come l'individuo si relaziona con esse, e su cosa fiorisce nonostante o proprio a causa di questi impedimenti.
A prima vista, la tela ci accoglie con un'esplosione di texture e colori che richiamano la complessità del mondo circostante, un "muro" non più solo fisico ma fatto di stimoli, di pensieri, di emozioni che si stratificano. Ma è la figura centrale a catturare immediatamente lo sguardo: un volto, dai tratti quasi eterei, che emerge da questo sfondo caotico e denso. Ho cercato di dipingere questa figura in modo che sembri trasparente, quasi un'anima che si fa strada attraverso la materia, o forse una manifestazione della coscienza che si rivela. Non è un ritratto nel senso tradizionale, ma l'archetipo della persona che, pur trovandosi di fronte a un "muro", non si arrende alla sua imponenza. I suoi occhi, sebbene non dettagliati, sembrano scrutare oltre, e le labbra appena schiuse suggeriscono una parola non detta, un respiro trattenuto, o forse un canto silenzioso.
Intorno e attraverso questa figura, ho integrato elementi che per me sono carichi di simbolismo. I fiori, in particolare quelli rossi in primo piano, rappresentano la vita che rinasce, la bellezza che trova sempre il modo di fiorire anche nelle crepe, sui detriti, o proprio al di là di un ostacolo. Sono un simbolo di resilienza, di speranza e di un'inesauribile forza vitale. Non sono fiori perfetti, ma hanno la robustezza e la texture di chi è cresciuto lottando, di chi ha saputo trasformare l'avversità in linfa vitale.
Sullo sfondo, e in parte sovrapposti alla figura, si distinguono dei cerchi cromatici che fluttuano come astri, o forse come bolle di pensiero. Questi elementi circolari richiamano l'idea di un universo più vasto, di cicli che si ripetono, di una prospettiva cosmica che a volte ci aiuta a ridimensionare i nostri "muri" terreni. Possono rappresentare opportunità, idee che brillano, o forse i diversi "filtri" attraverso cui percepiamo la realtà, come ho esplorato anche in altre mie opere. Il loro posizionamento suggerisce che, pur essendo radicati nella nostra realtà, siamo anche parte di qualcosa di più grande, che le nostre sfide personali sono immerse in un contesto universale.
Il processo creativo di "Muro... Due" è stato un'immersione profonda nella dialettica tra interno ed esterno, tra la fragilità umana e la sua intrinseca forza. Ho lasciato che i colori e le texture si fondessero e si scontrassero, proprio come le emozioni che si agitano quando si affronta un ostacolo. Questa opera è un invito a guardare al di là del blocco apparente, a riconoscere la propria capacità di fiorire nonostante le difficoltà, e a trovare la propria luce interiore anche quando il mondo esterno sembra denso e intricato. È un promemoria che il vero "muro" da superare, o da accettare e integrare, è spesso quello che costruiamo dentro di noi. E che proprio lì, in quel giardino interiore, può fiorire la più autentica bellezza.
Grazie per aver esplorato con me questo frammento del mio percorso artistico e per aver dedicato il vostro tempo a queste riflessioni.
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