La Ragnatela della Percezione e le Ombre della Mente
Nel mio percorso artistico, la serie "Filtro" rappresenta un'indagine continua su come la realtà esterna venga costantemente elaborata e rimodellata dalla nostra coscienza individuale. Dopo aver esplorato l'idea di un "occhio interiore" che decifra il mondo, con "Filtro... Due" mi addentro in una dimensione più intricata, dove il velo della percezione si fa denso, quasi una ragnatela di pensieri e sensazioni.
Anche in questa raffigurazione, la scelta del bianco e nero è fondamentale. È un modo per spogliare l'immagine di ogni distrazione cromatica, invitando lo spettatore a concentrarsi sulla pura forma, sulla profondità delle ombre e sulla texture vibrante. Il monocromo accentua il senso di un mondo interiore, di un filtro che non è solo una lente trasparente, ma una matrice complessa che modula ogni stimolo.
Osservando l'opera, si nota immediatamente un groviglio di linee e forme che si intersecano, quasi un tessuto organico o un reticolo di radici e rami. Non è una rappresentazione figurativa, ma piuttosto un'evocazione di quei momenti in cui la mente è un intricato labirinto di pensieri, memorie e anticipazioni. Questo "intreccio" visivo simboleggia i molteplici strati di interpretazione che applichiamo a ogni cosa. La realtà non ci arriva mai "pura"; è sempre mediata da un complesso sistema di credenze, esperienze passate, emozioni attuali e aspettative future. Questo groviglio è il nostro filtro attivo, in costante movimento.
Ci sono elementi che sembrano allungarsi, quasi a voler raggiungere qualcosa, o a trattenere. Altri sembrano frammenti spezzati, o forme che si dissolvono. Questa dinamica visuale riflette la fluidità e la complessità della percezione: a volte vediamo chiaramente, altre volte la visione è offuscata da preconcetti o da un eccesso di informazioni. Le aree più scure e dense possono rappresentare i punti ciechi, le incertezze, o forse le ombre che la nostra mente proietta sulla realtà. Le zone più chiare, invece, suggeriscono i momenti di lucidità, le intuizioni che riescono a farsi strada attraverso il caos.
Il processo creativo di "Filtro... Due" è stato un'immersione nell'ambiguità e nella non-linearità del pensiero. Ho lavorato per strati, costruendo e decostruendo le forme, quasi a voler replicare il modo in cui i nostri pensieri si accumulano e si modificano. Non c'è un punto focale unico, ma un flusso continuo che invita l'occhio a perdersi e a ritrovarsi, proprio come accade quando tentiamo di districare un pensiero complesso o un'emozione ambivalente. È un invito a esplorare il proprio paesaggio mentale, a riconoscere i "nodi" e le "aperture" che influenzano il nostro modo di vedere il mondo.
Questa opera è un promemoria che la percezione non è una ricezione passiva, ma un atto creativo, un costante processo di costruzione e interpretazione. Il "filtro" non è solo uno schermo, ma un meccanismo dinamico che modella la nostra verità. Spero che "Filtro... Due" vi spinga a riflettere su come le vostre personali "ragnatele" di pensiero influenzino ciò che percepite e, in ultima analisi, il modo in cui vivete la vostra realtà.
Grazie per aver esplorato con me questi intricati sentieri della percezione.
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