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mercoledì 12 marzo 2025

Fragili

Fragili, Arte Figurativa, Poesia, Poetry, Painting



Petali accesi, 
sole di carta. 
Ombre lunghe,
silenzi, 
radici nel buio. 


La Profondità Silenziosa della Vita

Ci sono momenti nella vita in cui la bellezza appare effimera, quasi fragile, eppure la sua radice affonda in un terreno invisibile, fatto di profondità e silenzio. La poesia di oggi, con la sua suggestiva brevità, ci invita a riflettere proprio su questo contrasto, su questa danza tra ciò che è visibile e ciò che è nascosto.

Questi versi ci trasportano immediatamente in un paesaggio interiore, dove la luce e l'ombra giocano un ruolo fondamentale. I "petali accesi" ci evocano l'immagine della fioritura, della vitalità, della passione. Sono la parte più visibile e gloriosa di un'esistenza, ciò che mostriamo al mondo, ciò che brilla e cattura l'attenzione. Pensiamo ai nostri successi, ai momenti di gioia intensa, alle passioni che ci animano e ci rendono vivi. Questi "petali" sono la nostra manifestazione più evidente, la nostra bellezza esteriore.

Ma poi arriva il "sole di carta". Che immagine potente! Non è il sole reale, che nutre e scalda, ma una sua rappresentazione, un simulacro. Potrebbe essere la luce artificiale che ci circonda, le aspettative imposte, le illusioni che ci costruiamo o che il mondo ci propone. È una luce che non nutre davvero, una luminosità che, per quanto brillante, manca di quella sostanza e calore essenziali. Ci invita a interrogarci: quanta della nostra "luce" è autentica e quanta è solo un riflesso, una costruzione fragile?

E da qui, la poesia ci guida verso il lato più enigmatico dell'esistenza: "Ombre lunghe, silenzi". Le ombre, inevitabili compagne della luce, rappresentano i nostri dubbi, le paure, le incertezze, forse anche le delusioni. Sono le parti della nostra storia che preferiamo tenere nascoste, gli angoli bui dell'anima che raramente esponiamo. E i "silenzi"? In un mondo sempre più rumoroso, i silenzi sono quasi un lusso, o forse una necessità. Sono gli spazi di riflessione, i momenti di pausa, le attese, ma anche le verità taciute, le risposte che non arrivano, o che non siamo ancora pronti ad ascoltare.

Ma è l'ultimo verso a chiudere il cerchio, offrendo una prospettiva cruciale: "radici nel buio." Questo è il punto di forza, il nucleo resistente. Mentre i petali possono appassire e il sole di carta ingannare, le radici rimangono salde. Affondano nel buio, nell'ignoto, nel profondo della nostra essenza. Sono la nostra resilienza, i valori in cui crediamo, le esperienze passate che ci hanno forgiato, la nostra vera identità. Il buio non è qui inteso come negatività, ma come profondità, come luogo di nutrimento essenziale, come l'inconscio che ci sostiene. È la fonte della nostra forza, anche se spesso invisibile e silenziosa.

La mia poesia di oggi ci invita a una contemplazione profonda. Ci suggerisce che la vera bellezza e la vera forza non risiedono solo nella manifestazione esteriore, nei "petali accesi", né nella luce artificiale del "sole di carta". Risiedono invece nella capacità di riconoscere e accettare le nostre "ombre lunghe" e i nostri "silenzi", sapendo che è proprio in quel "buio" che le nostre "radici" trovano il nutrimento più autentico e profondo. È un promemoria potente: per fiorire veramente, dobbiamo prima assicurarci che le nostre radici siano ben piantate, anche se nessuno può vederle.


Per l’ elaborazione di parti del contenuto è stato utilizzato l’ ausilio dell’IA Gemini.

~Mia.

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