Quante volte ci troviamo a navigare in un "necessario naufragar"? La vita, con le sue sfide e le sue incertezze, può spesso apparire come un mare in tempesta, dove ogni onda minaccia di travolgerci. Ed è proprio in questi momenti che l'inattesa presenza di qualcuno o qualcosa può diventare un vero e proprio faro.
In questi versi, ho cercato di dipingere il contrasto tra la tumultuosità interiore e la serena calma che una presenza speciale può portare. Immaginate la scena: le onde che si infrangono sulla riva, ma in un modo quasi accogliente, accarezzando la sabbia. Il vento non è più un soffio impetuoso, ma un sussurro gentile, quasi a custodire un segreto prezioso. E in mezzo a tutto questo, c'è un dolce riposare, una serenità che diventa rifugio.
Il mio cuore, come un oceano in tempesta, rappresenta le ansie, i pensieri, le inquietudini che spesso ci agitano. Ma questo oceano non è senza speranza; esso anela alla quiete del tuo porto. Quel porto è il luogo sicuro, la tranquillità, la pace che troviamo nell'incontro con l'altro, nella comprensione, nell'amore, o anche semplicemente in un momento di autentica connessione.
Questa poesia è un inno alla resilienza e alla bellezza di trovare la pace anche nei momenti più difficili, spesso grazie a una presenza che arriva senza preavviso, ma che si rivela fondamentale. È un invito a riconoscere e ad accogliere quei momenti di quiete che ci vengono offerti, perché sono proprio loro a darci la forza di continuare il nostro viaggio.
Spero che queste parole abbiano mosso qualcosa dentro di voi. Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate e se anche voi avete avuto esperienze simili in cui un'inattesa presenza ha portato calma nel vostro "oceano in tempesta". Lasciate un commento qui sotto e condividete i vostri pensieri!
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