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mercoledì 20 marzo 2024

Pensieri d’ un viaggio (r2)

Vellutati petali lilla
di parole discretamente sincere
come venti spontanei
delle novelle di primavera.



Pensieri d'un Viaggio: La Nascita di un Verso Leggero

Ogni poesia, per me, è un viaggio. Un viaggio non solo attraverso le parole e i sentimenti, ma anche attraverso il tempo e lo spazio della mia anima. "Pensieri d'un viaggio" non fa eccezione, ed è nata da un momento di quiete, quasi un sospiro, in cui la mente si è lasciata andare a un'esplorazione delicata e sincera. Non è sempre facile catturare l'essenza di un'emozione fugace, di un'intuizione che appare e scompare in un battito di ciglia, ma è proprio in questi tentativi che trovo la magia della creazione poetica.

Questa poesia è un piccolo frammento di quel che sento quando la natura si risveglia, quando l'aria si fa più mite e i colori cominciano a esplodere intorno a noi. Ho cercato di evocare la sensazione di un vento leggero, quasi impercettibile, che porta con sé promesse e novità. Le "novelle di primavera" non sono solo un riferimento stagionale, ma un simbolo di tutto ciò che è nuovo, fresco, e che porta una ventata di speranza dopo i mesi più freddi e introspettivi. È un invito a lasciarsi trasportare, a essere aperti alle sorprese che la vita ci riserva, così come i petali di un fiore si schiudono al sole.

Approfondendo i singoli versi, ho voluto che ogni immagine avesse una sua risonanza specifica. I "vellutati petali lilla"sono un'immagine che mi è venuta quasi spontaneamente. Il lilla, con le sue sfumature delicate, evoca la tenerezza e la transizione, quel momento tra l'inverno e l'estate in cui tutto è in divenire. Il "vellutato" aggiunge una dimensione tattile, suggerendo qualcosa di morbido, accogliente e confortevole. Questi petali non sono solo fiori, ma rappresentano la delicatezza delle "parole discretamente sincere". Ho usato "discretamente" perché, a volte, le verità più profonde non hanno bisogno di essere urlate. Si rivelano dolcemente, quasi in punta di piedi, sussurrate da un vento che non è aggressivo, ma rinfrescante e purificante.

Le "parole discretamente sincere" sono il cuore della poesia. Vogliono esprimere quella schiettezza che non ferisce, ma che nutre l'anima con la sua autenticità. Sono pensieri e sentimenti che emergono senza forzature, come la natura si manifesta nella sua spontaneità. Non c'è nulla di artefatto, nulla di calcolato; solo la bellezza di ciò che è vero e genuino. Questa spontaneità è ulteriormente richiamata dai "venti spontanei", un'immagine che simboleggia la libertà e la leggerezza. Non sono venti di burrasca, ma brezze che portano profumi e suoni, messaggeri di un mondo che si rinnova.

Scrivere "Pensieri d'un viaggio" è stato un atto di riflessione e di accettazione. Ho cercato di catturare quell'attimo di lucidità in cui si riconosce la bellezza nella semplicità, la forza nella delicatezza. Non ho impiegato molto tempo a stendere questi versi una volta che l'immagine iniziale si è formata nella mia mente, ma il processo di lasciar decantare quelle sensazioni, di permettere loro di prendere forma, è stato più lungo e profondo. È un po' come un seme che germoglia: la trasformazione è lenta e silenziosa, ma poi il fiore sboccia con una rapidità sorprendente.

Spero che questa poesia possa risuonare anche in voi, lettori, evocando quella stessa sensazione di leggerezza e di nuova scoperta. Che sia un piccolo promemoria di come le parole, se scelte con cura e con sincerità, possano essere veri e propri petali che arricchiscono il nostro viaggio quotidiano.


~Mia.

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