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venerdì 29 ottobre 2021

Cipressi

Gli alberi
le cime piegate
il vento
soffia forte.



La Lezione Silenziosa degli Alberi

I cipressi sono le sentinelle silenziose del nostro paesaggio italiano, simboli di eternità e di una solenne resistenza al tempo. La mia poesia "Cipressi", nella sua estrema brevità, cerca di catturare un singolo momento della loro esistenza, un istante che si fa lezione di vita. Questo post offre un'interpretazione di questa poesia minimalista, un commento al testo poetico che esplora il tema universale della resilienza di fronte alle forze che cercano di piegarci.

L'analisi di questa poesia deve partire dalla sua forma scarna ed essenziale, che presenta i fatti con la precisione di una fotografia. Il testo non usa un singolo aggettivo emotivo, ma si affida alla potenza evocativa delle immagini. Sebbene il testo nomini genericamente "gli alberi", il titolo ci fornisce la chiave di lettura fondamentale, evocando il profondo simbolismo del cipresso in poesia: un albero legato all'eternità, alla sacralità, ma anche alla resistenza. Questa poesia sulla natura mette in scena un dramma silenzioso tra due protagonisti: gli alberi, statici e radicati, e il vento, una forza invisibile ma potente. 

Il risultato di questo scontro è l'immagine centrale: "le cime piegate". In questa immagine risiede tutto il significato della poesia. Piegarsi non significa spezzarsi. È un atto di flessibilità, di adattamento, una strategia di sopravvivenza. Questa poesia breve sulla resilienza ci insegna che la vera forza non risiede nella rigidità inflessibile, che porta alla rottura, ma nella capacità di cedere alla pressione senza perdere la propria integrità, senza essere sradicati. La metafora del vento e degli alberi diventa così una rappresentazione di ogni avversità della vita: le difficoltà, i dolori, le pressioni esterne.

La risposta del cipresso è un modello di comportamento saggio. È una poesia sulla forza e la flessibilità che ci ricorda che c'è una grande saggezza nell'accettare di non poter controllare tutto e che a volte, per restare in piedi, è necessario chinare la testa. Questa poesia italiana contemporanea, attraverso la sua semplicità, riesce a comunicare un messaggio complesso e universale, lasciando che sia il lettore a proiettare sulla scena il proprio vissuto e le proprie battaglie.

"Cipressi" è un promemoria potente che ci arriva dalla saggezza silenziosa della natura. In quattro versi essenziali, ci viene offerta una lezione fondamentale sull'arte di vivere: la resilienza non è la capacità di opporre resistenza a ogni costo, ma la grazia e l'intelligenza di sapersi piegare per non spezzarsi, per poter tornare a svettare verso il cielo una volta che la tempesta è passata.


~mia.



martedì 19 ottobre 2021

Nuvole d’ Oriente (Inno Alla Poesia)

Ricerco casa dove
nel dolce ritmo sparso
la Poesia trova pace.
Solitario udii
tonante lassù 
il silenzio di eterno caos.



La Casa della Poesia

Ogni artista è, in fondo, alla ricerca di un luogo, uno stato dell'anima dove la propria creatività possa trovare pace. La mia poesia "Nuvole d'Oriente" nasce da questa stessa urgenza, un viaggio che inizia con il desiderio di un nido protetto e culmina nella scoperta di un'armonia inaspettata nel cuore dell'universo. Questo post offre un'interpretazione di questa poesia contemporanea, un commento al testo poetico che esplora la ricerca della pace interiore e il paradosso di un silenzio assordante trovato al centro dell'eterno caos.

L'analisi di questa poesia si apre con una dichiarazione di intenti, una vera e propria ricerca spirituale: "Ricerco casa". La "casa" qui non è un'abitazione fisica, ma un santuario interiore dove "la Poesia", personificata e maiuscola, possa finalmente placarsi. Le caratteristiche di questo luogo ideale sono descritte come un "dolce ritmo sparso", un'immagine che evoca un'armonia non rigida, non imposta, ma naturale e gentile. Questa è una poesia di ispirazione orientale, che richiama concetti della filosofia zen in poesia, come la bellezza dell'imperfezione e di un ordine che nasce spontaneamente. La prima parte del testo esprime quindi un desiderio di quiete, di un ambiente protetto in cui l'atto creativo possa fluire senza tormento. La seconda parte della poesia segna una svolta improvvisa, una rivelazione che avviene, non a caso, in uno stato di solitudine: "Solitario udii". 

È nella solitudine e la creatività che si affinano i sensi e si può percepire ciò che normalmente è nascosto. E ciò che il poeta ode è un paradosso potentissimo, un ossimoro che è il cuore del significato della poesia: "tonante lassù / il silenzio di eterno caos". Il poeta scopre che la vera pace non si trova in un "dolce ritmo sparso" e protetto, ma nell'ascolto profondo dell'universo stesso. È un silenzio tonante, un silenzio così assoluto e immenso da avere il fragore di un tuono. E, cosa ancora più importante, è il silenzio del caos, non dal caos. La pace non è l'assenza di disordine, ma la scoperta di un'armonia silenziosa e perfetta che è il cuore pulsante dell'apparente disordine dell'universo. 

Questa poesia sul caos e l'ordine suggerisce che la vera "casa" della Poesia non è un rifugio dal mondo, ma uno stato di percezione così acuto da poter sentire l'ordine nel disordine, la quiete nel fragore, il silenzio nell'eterno caos. È una conclusione quasi mistica: la pace interiore non si costruisce, si scopre ascoltando, in solitudine, la musica silenziosa del tutto.

"Nuvole d'Oriente" è un viaggio che ci porta da una concezione quasi romantica della pace a una comprensione più profonda e universale. Ci insegna che il santuario che cerchiamo non è un luogo fisico da trovare, ma uno stato dell'essere da raggiungere, un punto di ascolto interiore da cui percepire l'incredibile e silenziosa sinfonia che si cela dietro il caos apparente della vita.


~mia.

sabato 16 ottobre 2021

Nei Tuoi Occhi

Colori le mie giornate
non di bianco
ne di giallo
come il sole solenne

una tonalità di marrone
svela
madre terra 
dipinta nei tuoi occhi.



Oltre il Sole, la Terra

La poesia d'amore ha spesso cercato nel cielo, nel sole e nelle stelle le metafore per descrivere la persona amata. La mia poesia "Nei Tuoi Occhi" nasce dal desiderio di ribaltare questa prospettiva, di allontanarsi da una luce "solenne" e distante per trovare un valore più profondo, tangibile e vitale. Questo post offre un'interpretazione di questa poesia d'amore, un commento al testo poetico che celebra una bellezza autentica, radicata non nel cielo, ma nella terra che troviamo, a volte, dipinta negli occhi di chi amiamo.

L'analisi di questa poesia si sviluppa in due momenti distinti: prima una negazione, poi una rivelazione. Il testo si apre con una classica dichiarazione d'amore, "Colori le mie giornate", ma subito ne definisce la natura in modo originale, rifiutando i simboli convenzionali della gioia. Il colore che la persona amata porta non è il "bianco" della luce pura o il "giallo" abbagliante del "sole solenne". Definire il sole "solenne" è una scelta chiave: gli attribuisce un carattere maestoso ma distante, quasi impersonale. Il poeta ci sta dicendo che l'amore che riceve non è un'illuminazione grandiosa e formale, ma qualcosa di più intimo e vicino. La vera natura di questo colore, e quindi di questo amore, viene svelata nella seconda strofa. È "una tonalità di marrone", un colore umile, spesso trascurato dalla lirica tradizionale. Questa scelta è una potente dichiarazione a favore di una bellezza autentica e non idealizzata. E questo colore non è fine a se stesso, ma "svela" una verità più profonda. Il significato della poesia esplode nell'immagine finale: negli occhi marroni dell'amata è "dipinta" nientemeno che "madre terra".

La poesia di madre terra trasforma un semplice dettaglio fisico in una metafora universale. Il marrone degli occhi diventa il colore della terra fertile, del legno, delle radici. L'amore descritto non è un'infatuazione passeggera, ma un sentimento che dà stabilità, nutrimento e senso di appartenenza. È una poesia sulla stabilità in amore, che celebra un partner che non abbaglia, ma che accoglie; che non è un astro irraggiungibile, ma una "casa" solida e vitale. 

Questa poesia d'amore per occhi marroni diventa così un inno a un amore maturo e consapevole, un amore profondo che trova il suo valore non in ciò che è eccezionale e celeste, ma in ciò che è fondamentale, essenziale e terrestre. È la scoperta di un intero mondo, fertile e sicuro, nello sguardo della persona amata.

"Nei Tuoi Occhi" è una celebrazione dell'amore che non ha bisogno di metafore celesti per affermare il suo valore. È un omaggio alla bellezza autentica e a un sentimento che non si limita a illuminare, ma che sa nutrire, sostenere e dare radici, proprio come la terra. È la riscoperta di come lo sguardo di una persona possa contenere il dono più prezioso: il senso di essere, finalmente, a casa.


~mia.

sabato 2 ottobre 2021

Fanciullo

Un’ altalenante altalena
rincuora il mio cuore
le vertigini del vuoto
sul quale volare.



Il Cuore sull'Altalena

Ci sono immagini che hanno il potere di riportarci immediatamente a un tempo e a un'emozione precisa. L'altalena è una di queste: un simbolo universale dell'infanzia, di un movimento che è insieme gioco e piccola sfida. La mia poesia "Fanciullo" parte da questa immagine per esplorare la capacità, tipica dei bambini, di trasformare la paura in una straordinaria avventura. Questo post offre un'interpretazione di questa poesia breve, un commento al testo poetico che indaga la nostalgia dell'infanzia e il modo in cui la nostra prospettiva può trasformare un vuoto spaventoso in un cielo su cui librarsi.

L'analisi di questa poesia è guidata interamente dal suo titolo, "Fanciullo", che ci invita a leggere i versi attraverso lo sguardo di un bambino. L'apertura, "Un'altalenante altalena", con la sua dolce ripetizione, non descrive solo un oggetto, ma un'azione, un ritmo che "rincuora il mio cuore". Il punto di partenza è una sensazione di conforto, di gioia semplice e pura, un'emozione legata al ricordo o all'atto stesso del dondolarsi. È il cuore della poesia sulla nostalgia dell'infanzia. Ma il testo non si ferma a questa immagine rassicurante. Introduce un elemento di tensione, di rischio: "le vertigini del vuoto". Questa è l'esperienza fisica di chi spinge l'altalena più in alto, di chi sperimenta il brivido, la sensazione di cadere, la paura che si prova guardando in basso. Qui la poesia tocca il tema della paura e il coraggio. 

Il genio del "fanciullo", e il cuore del significato della poesia, risiede nella trasformazione che avviene nel verso finale. Quel "vuoto" che provoca vertigini non è visto come un abisso in cui precipitare, ma come lo spazio "sul quale volare". Questa è una potente metafora della vita come un'altalena. La prospettiva del bambino non nega la paura (le vertigini ci sono), ma la reinterpreta, la usa come trampolino di lancio per l'immaginazione. Il vuoto diventa il cielo. Il rischio diventa il volo dell'immaginazione

La poesia ci dice che il coraggio non è l'assenza di paura, ma la capacità di vedere un'opportunità di volo là dove altri vedono solo un baratro. È una lezione profonda su come affrontare le incertezze della vita: le "vertigini del vuoto" sono inevitabili, ma la scelta di vederle come uno spazio su cui librarsi appartiene solo a noi, a quel "fanciullo" che dovremmo sempre custodire dentro.

"Fanciullo" è un invito a riscoprire la prospettiva magica dell'infanzia. Ci ricorda che la gioia più autentica spesso convive con un brivido di paura, e che la nostra più grande risorsa è la capacità di trasformare le nostre paure in avventure. È un promemoria per guardare ai vuoti della nostra vita non con terrore, ma con gli occhi di un fanciullo pronto a spiccare il volo.

Ricordate anche voi quella sensazione? Quel misto di paura e gioia su un'altalena? E riuscite ancora, oggi, a trasformare le vostre "vertigini del vuoto" in un'occasione per "volare"?


~mia.

Random 3

Siamo Davvero Liberi di Scegliere o è Già Tutto Scritto nel Nostro Cervello? Ciao a tutti, appassionati della mente e curiosi dell'unive...