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sabato 11 settembre 2021

Domenica

Mi affiora sleale
la trama della felicità.

Un fiume fraudolento
vigoroso alla sorgente,
con forza brutale procede
nel letto ove s’ adagia.
                                                               [Acqua]
Alla seta illustre gemella,
nobile sveli il moto incessante.
Con veemenza sprezzante
spazzi via.

Fisso la fragilità 
che ti contamina
tra i rifiuti di un uomo civilizzato,
più in là lo scolo di un mostro urbano.



Lo Sguardo Amaro di un Giorno di Festa

La domenica è, nel nostro immaginario, il giorno del riposo, della quiete, forse di una passeggiata per ritrovare un contatto con la natura e con se stessi. La mia poesia "Domenica" parte da questa premessa per poi sovvertirla completamente, trasformando un potenziale momento di pace in un'amara presa di coscienza. Questo post offre un'interpretazione di questa poesia contemporanea, un commento al testo poetico che si rivela essere una potente poesia ecologista, una riflessione sulla delusione e sulla ferita che l'uomo infligge al mondo che lo circonda.

L'analisi di questa poesia non può che partire dal suo incipit, che definisce immediatamente il tono di profonda delusione. La felicità non è un dono, ma una "trama" che affiora in modo "sleale", come un'illusione traditrice. Questa felicità viene subito associata alla metafora di un "fiume fraudolento". L'immagine è potente: un fiume che alla sorgente è puro e vigoroso, ma la cui natura è ingannevole. La sua forza non è vitale, ma "brutale"; la sua veemenza è "sprezzante". C'è una bellezza selvaggia e indifferente in questa forza della natura, che però si rivelerà non essere la vera protagonista del dramma. 

La parola isolata, "[Acqua]", agisce come un faro, spostando l'attenzione dal piano metaforico a quello letterale e preparando il terreno per la cruda osservazione finale. Il poeta si rivolge direttamente all'acqua, riconoscendone la nobiltà intrinseca, la sua bellezza paragonabile alla "seta illustre". Ma è proprio questa nobiltà a rendere più dolorosa la presa di coscienza. Lo sguardo del poeta si fissa sulla "fragilità che ti contamina". Ed è qui che la poesia sulla natura e l'uomo rivela il suo cuore di denuncia. La grande forza del fiume è, in realtà, vulnerabile. La sua contaminazione proviene dai "rifiuti di un uomo civilizzato" – un ossimoro feroce che critica una civiltà che produce scarti che corrompono la bellezza – e, in una visione ancora più ampia e terrificante, dallo "scolo di un mostro urbano". 

Questa poesia sull'inquinamento ambientale personifica la città come un mostro le cui escrezioni avvelenano le vene della terra. Il significato della poesia risiede in questo sguardo disincantato di una domenica qualunque: l'impossibilità di godere di una felicità autentica perché la realtà della devastazione ambientale si impone con violenza. Viene messa a nudo la fragilità della natura di fronte all'impatto umano, e la domenica, giorno di riposo, diventa il momento della più lucida e amara consapevolezza.

"Domenica" è il racconto di una felicità impossibile, tradita dalla realtà visibile. È un lamento per la bellezza ferita e una critica potente a una civiltà che si definisce tale mentre avvelena le fonti stesse della vita. Ci lascia con un'immagine indelebile: quella di un fiume, simbolo di vita e purezza, reso fragile e malato dalla nostra stessa presenza, trasformando ogni nostra possibile gioia in un'occasione di amara riflessione.


~mia.

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